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CONFORTO

"Mi porteranno gli anni chissà quali altri orrori, ma ti sentivo accanto, m’avresti consolato…" da 'Giorno per giorno' di G.Ungaretti

Consolazioni

Da sempre Franz Liszt ha incarnato nell’immaginazione collettiva la figura del pianista-virtuoso per antonomasia.
È ai primi anni di Weimar, al 1849 per l’esattezza, che risale la versione definitiva delle Consolations, six pensées poétiques, pubblicate poi nel 1850 da Breitkopf & Härtel a Lipsia e dal Bureau Central de Musique a Parigi.
Il titolo di Consolations fa probabilmente riferimento all’omonima raccolta di poesie del francese Joseph Delorme, pseudonimo di Charles Sainte-Beuve (1804-1869), pubblicata nel 1830.
Da un punto di vista musicale, invece, questi brevi brani dal tono languidamente sentimentale sembrano fare chiaramente riferimento al modello della Romanza senza parole di Mendelssohn.
Il Maestro Daniel Barenboim esegue in questo audio la Consolazione nr.3

Giocare

ALD: “Allora la forza…  dove trovavo la forza… prima di tutto dai miei amici”

B: [Nel tempo libero vedo] “i miei amici e… appunto gioco a calcio il sabato.”

EPO: [Quello che mi dà conforto è] “ogni venerdì dalle 9 alle 12 io esco un po’ fuori per giocare un po’ a calcio.”

HC: “A casa non mi piace, io sono sempre fuori […] verso le 5 esco ancora fuori per andare a giocare a calcio così con gli amici, oppure da solo, per passare il tempo fuori”.

Il cinema

MARINO MARZARI, aveva 10 anni quando la sua esistenza fu travolta dagli eccidi di Monte Sole ad opera della 16a divisione corazzata granatieri delle SS.

Al nostro ritorno a Sibano (Marzabotto), ritrovammo la stessa miseria.
Per questo motivo i miei genitori accettarono di mandarmi ospite da una famiglia di Bologna, Veronesi Ernesto e Marani Erminia, che abitavano in via Battindarno.
Sono stato con loro circa sei mesi e ho frequentato la quarta elementare alle scuole Albertazzi.
Con questa famiglia sono stato benissimo, ero così sereno che ho smesso di bestemmiare.
Mi portavano al Cinema Marconi, mi ricordo l’entusiasmo, quando vidi il film ‘Il figlio di Tarzan’.

La scuola

ALD: “Avere la possibilità di studiare tutta quella cosa lì mi dava anche un po’ di forza.
Anche vedendo quelle persone che sono state picchiate o cui è stato fatto del male, che loro comunque continuano ad andare avanti, anche quello mi dava la forza di non mollare mai, di andare avanti.
Io stavo anche bene”.

Bem: “Il momento di studiare era un momento bello per me nonostante la fatica,  però era bello perché sapevo di stare facendo una cosa e di imparare.
E poi per andare avanti con il lavoro, considera che io sempre… Ogni anno vado avanti…
È vero che è troppa responsabilità, tutti i capelli bianchi sono arrivati.
Però dico sempre che è un bene non rimanere allo stesso stesso livello, perché in se rimani… È bello avere delle ambizioni”.

Il sole

Gli eccidi di Monte Sole del 1944 costrinsero Lina Ventura, di 15 anni, e la sua famiglia allo sfollamento.

Dopo pochi giorni ci portarono al Campo Profughi a Firenze e fummo parcheggiati in una camerata in via Della Scala proprio nel cortile dove arrivavano e ripartivano i Profughi.
Il cortile era il posto più soleggiato, perciò era diventato un punto d’incontro per i profughi.
E fu così anche per noi.

La Preghiera

Cristina cara,
mi commuovo dentro pensando al mio ultimo incontro con Cornelia…
Eravamo andate in occasione del suo compleanno… abbiamo parlato ovviamente dei fatti di Monte Sole…
Quando ci salutavamo le ho detto: “Diciamo una preghiera… ma Cornelia di tu come preghi?”
E lei semplicemente mi ha detto: “Ah, io quando sono a letto la sera vado su, entro nella Chiesa di Casaglia e dico un Ave Maria in onore di tutte le Madonne e poi prego S.Antonio perché mia mamma era molto devota a S.Antonio da Padova; e poi vado al Cimitero [di Casaglia] e dico un Eterno Riposo”.
E così l abbiamo recitato e poi mi ha detto: “Sai, ti devo dire che si sta meglio a perdonare… diciamo un Ave Maria”.
E così ci siamo salutate.
Cristina, questo è il mio ricordo.
Ti abbraccio Adele

Cornelia Paselli, sopravvissuta alla violenza nazista nel Cimitero di Casaglia il 29.09.1944, ha perso in quel luogo la mamma, due fratelli gemelli di 10 anni – Luigi e Maria – e diversi altri familiari.
Si è spenta il 19 aprile 2022.

La musica

La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza.
da “Alta fedeltà” di Nick Hornby

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